GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

continua

ATTESA LA SENTENZA DEL PROCESSO MASTROGIOVANNI

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Martedì 15 novembre 2016 ore 9.30 
LA SENTENZA della Corte d’Appello del Tribunale di Salerno- 

Il Telefono Viola, parte civile nel processo del maestro Francesco Mastrogiovanni, martedì 15 novembre sarà al Tribunale di Salerno con l’avvocato Gioacchino Di Palma, che segue sin dall’inizio il processo per conto  dell’associazione e con la propria rappresentante territoriale, Teresa Vicidomini-Telefono Viola Salerno.
 
Francesco Mastrogiovanni, venne ricoverato nell’agosto 2009 in TSO ( trattamento sanitario obbligatorio) presso il reparto psichiatrico di Vallo della Lucania e tenuto legato mani e piedi, in una agonia durata 88 ore e terminata con la sua morte il 4 agosto. Le tragiche immagini del suo supplizio sono state riprese dalle stesse telecamere interne e ci consegnano scene da vera e propria camera di tortura, con Mastrogiovanni stretto da quelle fascette di contenzione che gli hanno prodotto, ai polsi e alle caviglie, ferite profonde fino a due centimetri.
 
Il 31 ottobre 2015, nella sentenza di primo grado, cinque dei sei medici del reparto di psichiatria dell'ospedale San Luca, sono stati condannati per sequestro di persona, morte e falso in atto pubblico, il sesto è stato riconosciuto colpevole solo per il sequestro e per il falso, mentre gli infermieri sono stati assolti. Nell'ultima udienza sarà pronunziata la sentenza del processo d'appello a carico di tutti e sei i medici e dei dodici infermieri responsabili della sua atroce morte.
 
Quanto accaduto al maestro più alto del mondo (come lo chiamavano i suoi alunni) pone all’attenzione di tutti l’urgente necessità della revisione della pratica del TSO, un dispositivo medico-giuridico che lede violentemente la libertà personale e la dignità delle persone in condizioni di sofferenza o fragilità “psichica”.
 
 
Roma, 12 novembre 2016
Anna Grazia Stammati
(Presidente del Telefono Viola 

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