GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

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Esodi, il grido solitario dei migranti

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Performance suggestiva alla Pelanda del Macro Testaccio a Roma

La partenza forzata, la pietà per i dispersi, l’accoglienza forse impossibile. Sono i tre quadri della performance ‘Esodi’ di Barbara Lalle e Gianluca Sanguigni andata in scena davanti ai vasconi in ghisa e ai binari sospesi della Pelanda dei suini all’ex mattatoio di Testaccio, a Roma, oggi spazio artistico espositivo MACROnell’ambito della manifestazione Nuvola Creativa curata da Antonietta Campilongo.

I performer hanno descritto dei migranti il distacco dalle certezze, poi un percorso rischioso che non tutti riescono a superare, ed infine il momento di contatto con l’altro, non sempre facile o prevedibile.Quanto vale nella consapevolezza del singolo, diviene simbolo dell’esperienza di quanti sono costretti a lasciare la propria terra, la propria cultura e la propria identità per cercare un futuro migliore.

Esodi, il respiro affannoso della separazione FOTO

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Così dall’esperienza collettiva delle migrazioni si è costretti a tornare a quella personale, alla propria identità e all’individuale percorso di riconoscimento da parte dell’altro.

Ad impersonare questo racconto, oltre all’emergente performer romana, c’è stata eccezionalmente Cathy Marchand, storica attrice della compagnia Living Theatre, che di questo percorso simbolico, rappresentava il punto di partenza: la stabilità della casa, degli affetti, delle certezze. Il ParrucCoro diretto dal Maestro Luca Pellegrini ha fornito i paesaggi sonori di questo viaggio verso l’altro.

L'Installazione è stata curata da 'Qualche metro quadro di riflessione' di Easypop. Il video è stato realizzato e gentilmente concesso ad Ansa.it da Antonella Maggio e Marica Lizzadro, il montaggio e la regia sono di Marica Lizzadro. Le foto sono di Marco Marassi.

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