GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

continua

Pensieri sul suicidio

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Autore Giorgio Antonucci - Casa editrice Eleuthera

La presentazione e le recensioni di Pensieri sul suicidio, saggio di Giorgio Antonucci edito da Eleuthera. Parlare di suicidio è difficile, come è difficile parlare di tutti i problemi relativi alla morte. I filosofi girano intorno al problema della morte come farfalle intorno al fuoco. Il suicidio, poi, lo trattano di rado, in modo per lo più moralistico. Allora siamo ancora agli inizi, c'è appena un tentativo di pensiero, uno sguardo dentro il pozzo di questa estrema - estrema per davvero - scelta di libertà umana, a volte lucida, spesso disperata.

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