GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

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Processo Mastrogiovanni

COMUNICATO STAMPA
Processo Mastrogiovanni: Occorre rivedere il dispositivo medico-giuridico del TSO

 Si è tenuta ieri la Conferenza Stampa promossa dal Telefono Viola presso il Tribunale di Salerno in occasione della ripresa del processo nei confronti degli infermieri e dei medici del reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania, accusati di aver procurato la morte del maestro Francesco Mastrogiovanni.

L’inaccettabile ripetersi di morti per effetto della contenzione, impone con urgenza la promozione di un movimento contro il dispositivo medico-giuridico del TSO ( Trattamento Sanitario Obbligatorio), che ponga finalmente l’attenzione sulla necessità di una riforma che garantisca la libertà personale e la dignità dell’individuo, nei confronti di soggetti ritenuti in condizioni di sofferenza o fragilità “psichica”.

Occorre rivedere il TSO perché, come dimostrano le tre morti avvenute nel solo mese di agosto, è uno strumento di mera aggressione e perché, quando si sopravvive alla prima azione di forza violenta con la quale si  è “sequestrati” senza aver commesso alcun reato, durante il ricovero che ne consegue l’individuo è sottoposto a ulteriori interventi autoritari con i quali la sua volontà è semplicemente e totalmente annullata. La morte violenta a causa del TSO, unisce tragicamente i destini di Francesco Mastrogiovanni, Mauro Guerra, Massimiliano Malzone, Andrea Soldi, uomini distanti per età, profilo, storia personale, accomunati, però, da una morte causata dalla violenza della pratica del TSO.

Durante la Conferenza Stampa il Telefono Viola ha invitato ilComitato Verità e Giustizia per Francesco Mastrogiavanni, presente alla Conferenza Stampa, i familiari di Francesco Mastrogiovanni e le famiglie delle vittime, alcune delle quali sono state già contattate dall’avvocato Gioacchino Di Palma, che segue per conto dell’associazione il processo Mastrogiovanni, ad un incontro a Roma, in data da concordare, per entrare nel merito delle palesi contraddizioni del TSO.

 Nella stessa mattinata Teresa Vicidomini, di Salerno, componente dell’esecutivo nazionale Cobas, ha confermato la disponibilità all’apertura di un punto di ascolto del Telefono Viola presso la sede di Salerno, in Via Rocco Cocchia- 6, per ampliare la rete del Telefono Viola e iniziare una campagna di sensibilizzazione per l’ urgente revisione della pratica coattiva del TSO.

 

Roma, 19 settembre 2015

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