GIORGIO ANTONUCCI

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Cominciai a capire che la medicina non funzionava quando entrai negli ospedali e mi accorsi che le relazioni con i vivi sono condotte con la stessa indifferenza che si ha verso i morti. E scoprii che la nostra medicina è un intervento sull’oggetto da accomodare. [...]

 Appare bizzarro, ed è terribile e disumano che, nel momento in cui una persona sta soffrendo, non ci sia il minimo interesse umano per quanto prova. È un modo che facilita la morte, un modo accettato passivamente da tutti, come se fosse naturale. L’ospedale così com’è oggi non risponde assolutamente alle necessità dei cittadini; è un luogo dove si va per essere riparati come degli oggetti, o dove si va a morire senza che nessuno prenda in considerazione il fatto che non siamo degli oggetti, bensì persone.(Giorgio Antonucci)

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Venerdì 18 settembre: Riprende il Processo Mastrogiovanni

CONFERENZA STAMPA

Riprende il Processo Mastrogiovanni
Fermiamo la lunga scia di sangue dei TSO
Venerdì 18 settembre Tribunale di Salerno ore 12.00

Dopo una terribile estate contrassegnata dalla morte violenta di giovani cittadini italiani a causa del TSO ( Trattamento Sanitario Obbligatorio), nella quale sono tragicamente scomparsi Mauro Guerra, 30 anni, di Padova, Massimiliano Malzone, 41 anni, di Sant’Arsenio di Polla –SA-, Andrea Soldi, 45 anni, di Torino, riprende il processo per la morte di Francesco Mastrogiovanni, a sei anni dalla sua scomparsa, avvenuta il 4 agosto del 2009, nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Vallo della Lucania.

Giovani uomini dal profilo personale e dalle storie individuali diverse, sono stati accomunati dalla stessa tragica fine, causata dalla violenza della pratica del TSO. Liberi cittadini, bloccati con brutalità da infermieri o forze dell’ordine perché ritenuti “pericolosi”, sono deceduti durante le colluttazioni che inevitabilmente conseguono ad un’azione di violenta coercizione o durante lo stato di “detenzione” nei reparti psichiatrici degli ospedali, a causa degli abusi perpetrati in nome di un dispositivo medico-giuridico che dimostra oramai di  essere fallimentare.  Non basta, infatti, aver chiuso i “manicomi”, se le modalità dell’approccio nei confronti del disagio “psichiatrizzato” rimangono uguali alle norme pre-Basaglia e se le “leggi” della reclusione psichiatrica diventano licenza di uccidere.

 

Il Telefono Viola, associazione che si batte da oltre vent’anni contro gli abusi e le violenze psichiatriche, invita le associazioni che si sono presentate come parte civile nel processo Mastrogiovanni, le famiglie delle vittime e gli avvocati di parte civile, ad essere presenti allaConferenza Stampaindetta per il18 settembre, presso il Tribunale di Salerno, alle ore 12.00,per entrare nel merito delle palesi contraddizioni del TSO e della sua urgente revisione, per proporre la costituzione di una rete delle associazioni che hanno seguito in questi anni il processo Mastrogiovanni, che si battono concretamente contro gli abusi e le violenze del TSO e contro le pratiche di coercizione psichiatrica.

 

Roma, 15 settembre 2015

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